Il valore di chi rimane senza monetine









 Il valore di chi rimane senza monetine 


  Triste fastidio,  
 il tintinnio di una monetina,  
  ovvia citazione di suoni brevi,  
  soavi, 
mai distanti,
i quali incidono,  
  sulla nostra esteta figura.  

  Innumerevoli ci rendono colorati,  
  luccicanti,
meravigliosi,
 come raggi di un alba primaria,  
insignita di virtù,
  a priori.  
  
Poche o assenti,  
  nevvero,  
  agiscono lentamente sulla memoria,  
  altrui,
a priori.
  
  Vali le monetine,
vivi o muori di esse,
per te e per il mondo,
sei ciò che hai.  

  E' una piramide inversa,  

  mattone su mattone,  
  s'ingrossa.

E' una piramide,  
  che si estingue per chi,
baciato da fortuna,
sperpera il forse tutto alla ricerca di se stessi. 

  E' una piramide di convenienza,

quella che nasce punta,
vive e si assottiglia,
quando il tintinnio è così lontano,
facente parte di un ricordo,
che gli altri avranno di noi.

Non hai alcun valore,
fastidiosa presenza,
da sopportare,
una volta e per tutte,
dovrai prima o poi,
dissolverti.

Questa notte, 
o la prossima.
E' sempre il momento migliore,
di fermare il cuore. 
Non c'è margine,
che tu possa errare,
perchè,
indietro nel percorso,
regna l'illusione di esistere.

Loro avanzano, 
e tu,
 non vivi ne vegeti,
non c'è insita regressione,
non devi esistere e figurarsi,
valere qualcosa o semplicemente,
qualcuno.

Lascito di fastidi,
ascolti,
il suono delle monetine che ti circondano,
incombente ti rende,
il distacco,
estremo e,
facile.

Quel che il cuore e l'animo prova,
le monetine non ascoltano,
perse nello scopo di cercare,
valore e serenità sessuale.

Monetine vivono,
la monetina muore. 



Shiki Tohno


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