Poesia: Soli, l'apatia come conforto?





Leggi la poesia con...
https://youtu.be/JI0tSmarWXM

 Soli, l'apatia come conforto? 


  C'è un silenzio,  
  quando chiudo gli occhi,
ovvio,  
  non intorno al mio lurido corpo,  
  ma dentro di me,
 illimitatamente vasto mi seduce,  
  donandomi l'apatia che mi conforta dalla solitudine.  

  Il male fisico che ho,  
  diventa accettabile e meritato,  
basta un respiro,
  fra il morente e il disperato,  
  per bagnarmi,
 sprofondando al culmine,  
  nel mio pozzo dell'anima.

  I rumori si fanno distanti,
perché fioca è infine la mia scintilla di vita,
ascolto,
allontanandomi da questo mondo,
il rumore di un frastuono,
o del vento con le sue memorie,
quieto poi,
il dolore del petto si presenta,
già si espande al braccio,
e ben si sposa con il disgusto giù in gola,
emetto gemiti tristi,
che non riesco mai ad ascoltare.

Alla fine gli occhi si aprono,
spenti come la notte priva di stelle,
mi affanno a rimanere forte,
ad andare avanti,
solo,
decadente,
e vorrei impazzire lo giuro,
evitando la pena del dopo,
lo specchio del fuori e del dentro.

La mia immagine,
riflette la figura,
devastata dagli anni, 
e le paranoie irrisolte,
mi guardo e posso darmi,
 la repulsione necessaria,
per non sperare in nulla.

E' la mia nuova amica? 
Apatia,
e cerco di mantenere un minimo di dignità,
non per me ma per non disturbare il prossimo.

Un pensiero ricorrente si presenta,
banale come un presuntuoso scritto,
il mio noioso asilo delle domande irrisolte,
perchè come tanti a questo mondo,
perchè avere un anima che conosce sentimenti inesplorati?
perchè riuscire ad immaginare il pianeta più distante dal profondo degli oceani?

Il senso di vivere come me e forse pochi,
ultimamente balena in mente l'idea,
 di una lancia che mi trafigge il cuore,
da parte a parte.

Potrei almeno toccarla ed accarezzarla,
grondante del mio sessuale sangue, 
per il tempo che mi resta fino alla fine del mio tempo,
Non è forse questo il significato della vita e dell'amore?


0 commenti:

Posta un commento